Il Diario di tunia

Come si fa (a grandi linee) un vino rosato

5 novembre 2016

 

Per produrre un vino rosato ci sono (con tutte le possibili sfumature) due strade:

1) si effettua una specifica vendemmia di uve a bacca rossa in cui ci sarà un contatto breve o brevissimo tra liquido e bucce. Di solito la raccolta è un po’ anticipata rispetto a quella che si fa per il vino rosso, sia per dare maggiore acidità e freschezza al rosato, sia perché in questo modo si fa un diradamento alla pianta che così potrà far maturare al meglio i grappoli rimasti

2) si effettua un salasso sulla vinificazione del vino rosso, cioè, dopo qualche ora dalla pigiatura, quando il liquido e le bucce si sono separati perché è iniziata la fermentazione e il mosto inizia a diventare colorato, si toglie una parte del liquido che finirà di fermentare senza bucce e andrà a produrre il rosato.  Tale pratica può essere utile anche per rendere più concentrato il vino rosso: in questo modo, infatti, aumenta la proporzione tra bucce e mosto e quindi la presenza di sostanze aromatiche, coloranti e polifenoliche sarà maggiore.

Sfatiamo così un mito: il rosato non si ottiene miscelando in varia misura vino rosso e vino bianco. Così facendo si ottiene per lo più una schifezza ma, se volete farlo a casa vostra, fate pure. Un produttore di vino o un ristoratore non possono farlo, è una pratica illegale!

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