Il Diario di tunia

Due parole su Chiassobuio

18 giugno 2014

tunia_chiassobuio_09Chiassobuio è il rosso anziano di Tunia. È il Sangiovese dei vigneti vecchi, quelli che abbiamo voluto conservare e coccolare nonostante al nostro arrivo sembrassero il castello della Bella Addormentata dopo il passaggio di Malefica.

Di Chiassobuio si trovano già due annate, 2008 e 2009.
Le uve del 2008 ci sono state donate dai precedenti proprietari per fare qualche prova e un po’ di pratica in attesa della vendemmia successiva. E non per vantarci, ma direi che le prove son venute proprio bene!
L’annata calda con precipitazioni sotto la media aveva portato a maturazione un’uva ricca di zuccheri e polifenoli che ci ha consentito di produrre circa 5000 bottiglie di un vino potente con ottime possibilità di invecchiamento.

L’anno successivo è stato invece molto diverso, meteorologicamente parlando. Piogge abbondanti e un’estate fresca ci hanno dato un’uva non troppo concentrata, e i 36 mesi di affinamento (24 in tini rovere di Slavonia e almeno 12 in bottiglia) ci hanno regalato un vino più elegante che strutturato, tannini non invasivi e un’ampia gamma di aromi che promette di svilupparsi ulteriormente nel tempo.

“un vino fresco, profumato, non troppo carico in bocca. Un Sangiovese non aggressivo, piacevole da bere anche giovane”, per dirla con il lessico familiare di noi enologi.

Di quest’annata abbiamo anche le analisi effettuate da VinNatur su campioni prelevati durante la fiera a Villa Favorita. Risultati perfettamente in linea con le nostre aspettative: nessun principio attivo riscontrato (o, per essere precisi, “inferiori al limite di quantificazione”) e solforosa totale di 25 mg/L (il limite per l’etichettatura biologica per i vini come questo è di 100 mg/L).

 

Analisi VinNatur su Chiassobuio 2009

 

 

La verità, dobbiamo ammetterlo, è che siamo molto fieri dei nostri Chiassobuio.

 

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