I nostri vigneti

C’è chi sostiene che i vecchi vigneti non abbiano ragione di esistere e che andrebbero sostituiti con dei nuovi impianti.
Noi, invece, pensiamo che abbiano ancora molto da dare e da dire. Indubbiamente un vigneto vecchio è mediamente meno produttivo di uno giovane, ma la quantità non è quello che ci interessa.

Dei nostri 15 ettari di vigneto, infatti, 11 sono stati impiantati nel 1970.
Sono tutti vitigni che fanno parte della tradizione toscana e che erano inclusi nella “ricetta” originaria del Chianti: Sangiovese, Colorino, Canaiolo e Trebbiano.

Uno scorcio del vigneto biologico di Tunia

Abbiamo deciso di investire sul loro miglioramento, cercando di riportare all’equilibrio le piante esistenti e mettendone di nuove dove è stato necessario, sia per rimpiazzare quelle mancanti, sia per aumentare il numero di ceppi per ettaro.

Nessuno riteneva sensato sovrainnestare piante di 40 anni, operazione complessa vista la loro scarsa capacità di riadattamento.
Così siamo andati a scovare un mago degli innesti, 75enne, che ha raccolto la sfida. Inutile dire che la percentuale di attecchimento è stata strepitosa (oltre il 90%): ora abbiamo mezzo ettaro di Vermentino, per il nostro Chiarofiore.

Tutto questo non vuol dire che non ci piacciano le cose nuove: i nostri 3,5 ettari di Cabernet Sauvignon, un impianto del 2005 ad alta densità di piante e con un clone di grande qualità proveniente da vivai francesi, fanno nascere il Cantomoro, il nostro vino più pregiato, e il Chiaroscuro, un rosato molto rosso.

I nostri sistemi di allevamento sono il cordone speronato e il Guyot.

La conduzione dei terreni è ovviamente biologica, il clima della nostra zona ce lo permette: i continui venti, ad esempio, ci aiutano a contenere gli attacchi dei peggiori nemici del vigneto, oidio e peronospora.

 

Ettari coltivati a vite: 15
Ettari coltivati a uliveto: 3
Produzione Bottiglie Anno: 30.000 ca.