Il Diario di tunia

Il Vino Naturale secondo Tunia

2 aprile 2012

Durante la manifestazione di VinNatur a Villa Favorita, confrontandoci con molti altri produttori presenti, ci siamo soffermate a riflettere sul significato di vino naturale. Purtroppo non esiste una definizione univoca, per cui è facile che le idee si confondano. Ad esempio, due tra le principali associazioni italiane che riuniscono vignaioli che producono vini naturali (VinNatur e ViniVeri) hanno posizioni non del tutto in linea. Sul fatto che le uve provengano da vigneti coltivati senza uso di sostanze chimiche di sintesi sono tutti d’accordo. I problemi iniziano quando si parla di pratiche di cantina, che dovrebbero essere poco invasive. Ma chi è che stabilisce quando una pratica può definirsi invasiva? Ci dovremmo trovare d’accordo con il produttore assolutamente convinto di dover eliminare qualunque tipo di sperimentazione e di tecnologia in cantina?! Allora via al più presto dalla cantina l’energia elettrica e l’acqua corrente, segno di una modernità sfrenata e sicuramente dannosa, e lo stesso anche in vigna: al bando il trattore e largo a cavalli e buoi! Anzi, perché mettere le piante tutte ordinate e sostenute da pali e fili? Non si può certo dire che questa sia una situazione naturale per le povere viti. Lasciate al loro stato naturale avrebbero tutt’altro aspetto!

Visto che queste sono assurdità e che il vino non è un prodotto naturale in senso stretto, nel senso che in natura e senza l’intervento umano non è possibile produrlo, come si fa a stabilire quali interventi siano “naturali” e quali no?

Credo che una risposta esaustiva non esista, e che stia alla sensibilità del singolo (produttore e consumatore) stabilire delle regole e dei confini. Vi spieghiamo allora cosa vuol dire vino “naturale” per Tunia anche se, man mano che scriviamo, questo termine ci piace sempre meno. I nostri vini sono:

  • frutto di un territorio e di una tradizione vitivinicola. Per questo teniamo così tanto ai nostri vecchi vigneti, così poco legati al gusto internazionale e così ricchi di “varietà” diverse di uno stesso vitigno. Attualmente nei vivai specializzati ci saranno sicuramente cloni migliori, ma senz’altro non avranno le peculiarità e le tipicità delle vecchie piante,
  • le uve sono coltivate seguendo le regole dell’agricoltura biologica,
  • il lavoro in cantina è fatto cercando di limitare il più possibile l’utilizzo di sostanze estranee al vino (l’unica cosa da cui non riusciamo sempre a prescindere è un po’ di solforosa),

Troppo spesso e soprattutto in passato, purtroppo,  la “naturalità” è stata una giustificazione per vini difettosi. Noi crediamo invece che si possa, grazie anche a sperimentazione e conoscenza, ottenere un vino naturale di ottima qualità.

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