Durante la manifestazione di VinNatur a Villa Favorita, confrontandoci con molti altri produttori presenti, ci siamo soffermate a riflettere sul significato di vino naturale. Purtroppo non esiste una definizione univoca, per cui è facile che le idee si confondano. Ad esempio, due tra le principali associazioni italiane che riuniscono vignaioli che producono vini naturali (VinNatur e ViniVeri) hanno posizioni non del tutto in linea. Sul fatto che le uve provengano da vigneti coltivati senza uso di sostanze chimiche di sintesi sono tutti d’accordo. I problemi iniziano quando si parla di pratiche di cantina, che dovrebbero essere poco invasive. Ma chi è che stabilisce quando una pratica può definirsi invasiva? Ci dovremmo trovare d’accordo con il produttore assolutamente convinto di dover eliminare qualunque tipo di sperimentazione e di tecnologia in cantina?! Allora via al più presto dalla cantina l’energia elettrica e l’acqua corrente, segno di una modernità sfrenata e sicuramente dannosa, e lo stesso anche in vigna: al bando il trattore e largo a cavalli e buoi! Anzi, perché mettere le piante tutte ordinate e sostenute da pali e fili? Non si può certo dire che questa sia una situazione naturale per le povere viti. Lasciate al loro stato naturale avrebbero tutt’altro aspetto!
- frutto di un territorio e di una tradizione vitivinicola. Per questo teniamo così tanto ai nostri vecchi vigneti, così poco legati al gusto internazionale e così ricchi di “varietà” diverse di uno stesso vitigno. Attualmente nei vivai specializzati ci saranno sicuramente cloni migliori, ma senz’altro non avranno le peculiarità e le tipicità delle vecchie piante,
- le uve sono coltivate seguendo le regole dell’agricoltura biologica,
- il lavoro in cantina è fatto cercando di limitare il più possibile l’utilizzo di sostanze estranee al vino (l’unica cosa da cui non riusciamo sempre a prescindere è un po’ di solforosa),
Troppo spesso e soprattutto in passato, purtroppo, la “naturalità” è stata una giustificazione per vini difettosi. Noi crediamo invece che si possa, grazie anche a sperimentazione e conoscenza, ottenere un vino naturale di ottima qualità.