Il Diario di tunia

Il filato di carta

15 febbraio 2012

Vi è mai capitato, passeggiando in un vigneto o nelle sue vicinanze, di notare i legacci con cui le viti vengono fissate alle strutture di sostegno?

Se non ci avete mai fatto caso, vi diciamo che normalmente si usa il cosiddetto “tubetto agricolo” in PVC, sicuramente comodo, resistente, abbastanza elastico, ma veramente antiestetico.

In particolare d’inverno, nei vigneti senza foglie, questo laccetto verde acceso è un vero pugno in un occhio. 

Diciamo la verità, non che ci fosse particolarmente simpatico già per motivi estetici, ma quando abbiamo fatto un po’ di conti e ci siamo accorte che ogni anno se ne usano mediamente 10 kg per ogni ettaro, abbiamo iniziato la nostra battaglia personale. Noi, che non siamo certo una grande azienda, ogni anno avremmo dovuto comprare 150 kg di tubetto di plastica che corrispondono a circa 16 km di filo.

 

Il punto è: dove finisce ogni anno tutta questa roba? Semplice, per terra!

In pratica, continuando così, tra qualche decennio il nostro vigneto avrebbe avuto una splendida copertura plastificata senza fare nessuno sforzo! Eccezionale!

 

 

Così ci siamo messe a cercare un’alternativa, ed abbiamo trovato un prodotto chiamato Ecolink che è un filato di carta prodotto da CentroPlast, una ditta di Cortona. Questo cordino, fatto appunto di fibre di cellulosa, una volta rimosso dalle piante può tranquillamente essere lasciato sul terreno perché si degrada come qualsiasi altro materiale vegetale.

 

 

La nostra proposta, accolta inizialmente con scarso entusiasmo da parte di alcuni operai, alla fine è piaciuta anche a loro che, dopo le prime incertezze, sono diventati velocissimi a legare anche con questo nuovo materiale.

Qui sotto c’è una foto delle nostre piante col cordino di cellulosa: sono molto più belle di prima!

Se qualcuno avesse bisogno di qualche notizia aggiuntiva può trovarla sul sito di CentroPlast tra i prodotti per l’irrigazione.